1976 maggio 06 : Un violento terremoto che colpiva il Friuli alle ore 21 circa provocava ingenti danni, morti, feriti e migliaia di senza tetto. In seguito i comuni dichiarati disastrati furono n°41, quelli gravemente danneggiati n°45, quelli danneggiati n°32, i morti risultarono circa 1.000 e 150.000 i senzatetto. L'Osservatorio di Trieste comunicava che le scosse più forti furono 5: la prima alle ore 20.59, la seconda alle ore 21 che fu la più forte, la terza alle ore 21.09, la quarta alle ore 21.12, la quinta alle ore 21.25 a queste ne seguì uno sciame sismico che perdurò per mesi con scosse più o meno forti. 

Questo catastrofico terremoto veniva avvertito in tutta l'Italia Settentrionale e Centrale fino a Roma. Impossibile riportare tutta la documentazione sismica ed i dati raccolti per questo evento che anche se condensati riproporrebbero un nuovo testo storico, quindi ci si limita nella stesura delle notizie di cronaca più significative così come sono state esposte sulla stampa nazionale.

Giornale l'Arena 7 maggio: Verona - Alle ore 21 la stragrande maggioranza dei Veronesi si trovava davanti al televisore quando avvenne la scossa più forte. Scossa che fece traballare paurosamente i lampadari, cadere le suppellettili e che creò un comprensivo panico. Molte telefonate giunsero al giorna­le ma non era possibile dare una immediata risposta anche per la mancanza di un Centro di Rilevamento a Verona e dintorni, abbiamo telefonato a Salò ma era chiuso. In alcune zone del centro Città e della Provincia venne a mancare la luce elettrica, leggeri danni si riscontrarono in città per la caduta di qualche pietra nella zona di Castelvecchio, Ponte Pietra, in Piazza delle Erbe, Torre dei Lamberti,  cadde un cornicione dalla Gran Guardia. Danni subirono le chiese di Santa Anastasia, S.Fermo, Santa Eufemia, S.Giorgio, SS. Trinità, Santa Maria in Organo, S.Zeno ma tutte in modo leggero. Altre lesioni più incise si riscontrarono nella corona terminale del Campanile del Duomo che fu fortemente spostata a sinistra rispetto al baricentro, lesionate furono pure le due arcate della navata sinistra dello stesso monumento, lesioni si riscontrarono alle merlature della Torre del Tribunale in piazza dei Signori e nella stessa piazza la statua raffigurante il Cardinale Enrico Noris perse la mano sinistra. Alcune fessurazioni si riscontrarono nelle scuole di Quinzano, al Messedaglia, nella Martin Luter King di S.Michele Extra, nelle scuole di Montorio due aule furono rese inagibili. Circa 30 edifici privati subirono danni: Piazza Duomo, via Santa Felicità, via Arcidiacono Pacifico furono chiuse al traffico per la minacciata caduta di alcuni comignoli, danni agli edifici anche in Piazzetta S.M. in Solaro, Corte Spagnola, Piazza S.Nicolò, via Dietro Anfiteatro, via Cigno, viale Nino Bixio, Piazzetta Santo Stefano, vicolo Broglio, via Moschini dove presso il Liceo Fracastoro furono rese inagibili delle aule. Danni anche in Provincia: a Boscochiesanuova dove la gente si riversò per le strade prive di luce elettrica, buio anche in Valpolicella. Danni a Bovolone, Caldiero, Belfiore con danni all'edificio delle scuole, Poiano di Valpantena dove l'asilo fu reso inagibile, a Dolcé danni alla chiesa dove una pesantissima anfora di marmo del peso di circa 10 Qt. precipitava dalla nicchia della facciata ubicata sopra il portale, a Cologna Veneta, a Colognola ai Colli danni al campanile, a S.Giovanni Ilarione, Tregnago, Vigasio, S.Giovanni Lupatoto, Legnago, ecc.  Il giorno 9 maggio alle ore 01.53 ancora una forte scossa che colpiva il Friuli veniva leggermente avvertita in Città e Provincia. Il giorno 11 maggio alle ore 23.45 la terra tremava un'altra volta in Città e la popolazione presa dal panico si riversava nelle strade. Nella zona epicentrale del Friuli questa scossa raggiungeva VIII  IX Mercalli e si ripeteva alle ore 00.45 del giorno 12 con intensità del V Mercalli. Il giorno 24 maggio nella zona del Monte Grappa si avvertiva una scossa epicentrale di terremoto che provocava panico in tutta la zona pedemontana. La scossa abbastanza forte interessò solo una zona ristretta e fu avver­tita entro un raggio massimo di una decina di Km., l'Osservatorio di Trieste registrava questo evento alle ore 18.52.44 (GMT) con epicentro a circa 140 Km. in direzione Ovest e con M=4.4. Il giorno 11 settembre un nuovo terremoto faceva tremare il Friuli con due violenti scosse alle ore 18.31 e 18.35 a quest'ultima che raggiunse l'intensità fra il VII e VIII Mercalli ne seguirono altre due più leggere alle ore 19.45, si verificarono ulteriori danni.

 

Giornale l'Arena 11 settembre : Verona - Due scosse di terremoto con moto ondulatorio si sono fatte sentire in Città e Provincia creando scene di panico alle ore 18.33 e 18.36. In tutta la Provincia le due scosse sono state distintamente avvertite da Peschiera a S.Bonifacio, da Legnago al Monte Baldo. 

                                                               

Il 15 settembre tre nuove violentissime scosse battevano il già martoriato Friuli alle ore 05.15 con intensità dell'VIII Mercalli, alle ore 06.40 ed alle 11.23 con intensità IX Mercalli portando ancora morte, crolli e panico. Il terremoto fu avvertito in tutto il Veneto e lungo la Penisola Italiana. A Verona e nella Provincia il fenomeno fu avvertito dalla quasi totalità degli abitanti. Le zone dove il fenomeno tellurico è stato maggiormente percepito fu la fascia collinare,  la zona montana e solo in parte la Bassa Pianura Veronese. La Città e la Provincia subirono ulteriori danni come in via Albere, via Leoni, zona Duomo, S. Zeno ed in altre zone del Centro Storico come alle Arche Scaligere, Piazza delle Erbe dove alla fessura verticale oramai vecchia della colonna di San Marco se ne aggiungeva una obliqua che sembra  tagliare  la colonna stessa prolungandosi verso il basso, probabile frutto del dondolio subito in seguito alle tre scosse di terremoto. Ulteriori danni subirono: il Liceo Fracastoro, le scuole Carducci, Giuliari, Carlo Ederle, Duca d'Aosta, Bon Brenzoni, Sammicheli, Giorgi, Messedaglia, gli uffici dell'anagrafe comunale. Per i danni in Provincia citiamo la chiesa di Tombazosana in comune di Ronco all'Adige dove il campanile di stile gotico rimaneva lesionato nella sua parte terminale per la rottura ed il crollo di una delle quattro guglie che adornano a mo di corona la cuspide, la stessa rimaneva sensibilmente inclinata. Il 13 dicembre alle ore 06.24.39 un terremoto pari al VI Mercalli con la durata di 3/4 secondi provocava seri danni agli edifici del Centro storico di Riva del Garda dove caddero comignoli e cornicioni mentre molte abitazioni furono fatte evacuare a causa delle lesioni riportate, l'epicentro fu localizzato nella zona del Monte Baldo. Il terremoto colpiva in modo particolare tutta la fascia di territorio pedemontano del Monte Baldo che scende lungo la Riviera del Garda da Malcesine a Riva  e più sù verso la valle di Ledro e fino al paese di Ballino. La scossa fu pure avvertita ad Arco, Drò, Cenighe, Cologna un paesino vicino a Tenno dove la chiesetta di S.Zeno del XVII secolo subiva dei danni. Nel Veronese la scossa di terremoto veniva avvertita in particolare nei centri dell'Alto Lago come a Malcesine dove molti abitanti furono svegliati piuttosto bruscamente. Più attutita invece si manifestò a Verona dove fu avvertita solo da poche persone. Il 14 dicembre una nuova scossa veniva avvertita sull'Alto Garda e leggermente percepita a Torbole e Malcesine alle ore 09.57. Dalle osservazioni emerse presso l'Osservatorio di Salò il terremoto risultava alla distanza di 40 Km. con intensità del IV  V Mercalli e con epicentro fra il Monte Baldo e la zona di Rovereto.